di Carlotta Scozzari
La fusione tra Unipol e il gruppo Fondiaria-Sai ancora non si è concretizzata, ma il gruppo bolognese già risente dei risultati negativi della compagnia che fino a pochi mesi fa faceva capo alla famiglia Ligresti. Nei primi nove mesi del 2012, come annunciato ieri dalla società guidata dall’amministratore delegato Carlo Cimbri, il gruppo bolognese da solo (stand-alone) ha realizzato un risultato positivo di 181 milioni di euro, in crescita del 149% dai 72 milioni registrati al 30 settembre del 2011. Tuttavia, gli utili dei nove mesi diminuiscono a 146 milioni conteggiando anche il risultato del gruppo Premafin-Fonsai del solo terzo trimestre di competenza del gruppo Unipol. Il margine di solvibilità, considerando anche Fonsai e a seguito degli aumenti di capitale, staziona al 160%, oltre il livello di guardia fissato dall’Isvap al 120. «I risultati del gruppo al terzo trimestre – ha dichiarato Cimbri – evidenziano una robusta solidità patrimoniale e una buona redditività. Siamo agli inizi del complesso lavoro di integrazione con il Gruppo Fonsai, nel quale Unipol ripone importanti aspettative e per il quale riteniamo siano state impostate le corrette basi industriali». In proposito, la documentazione dei risultati dei nove mesi riporta anche il tabellino di marcia per il progetto di fusione che riguarderà Premafin, Fonsai, Milano Assicurazioni e il braccio assicurativo di Unipol: i cda delle società dovrebbero riunirsi il 19 dicembre, le assemblee sono fissate per l’aprile 2013, mentre il vero e proprio atto di integrazione è previsto per luglio, con efficacia al primo gennaio. «Le date potranno subire qualche variazione – ha messo in guardia Cimbri – ma comunque entro Natale si terranno i cda per l’esame e l’approvazione del progetto definitivo». Quanto agli obblighi imposti dall’Antitrust in relazione al matrimonio, Cimbri ha fatto sapere che Fonsai, proprio come già stabilito dall’Authority, cederà la sua partecipazione in Generali, pari a poco più dell’1%, entro la fine dell’anno. Quanto alla quota in Mediobanca, che è vincolata al patto di sindacato e attualmente «congelata», la dismissione è prevista «nel prossimo esercizio». Cimbri, nello spiegare il nuovo organigramma, ha puntualizzato che all’ex ad di Fonsai, Emanuele Erbetta, recentemente uscito dal cda per dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, seguiterà a fare capo la direzione generale assicurativa, con l’interim dell’area broker e canali diversi.